giovedì 31 ottobre 2013

Al Presidente Nicola Zingaretti e commissario ad acta per la sanità Regione Lazio - di Anna Maria Meaccini

Sono a scriverLe questa lettera per il mio ospedale e per la mia città ,per farLe pervenire dei connotati storici e geografici che reputo di fondamentale importanza per Lei che dovrà prendere nell’immediato futuro decisioni che riguardano il riassetto sanitario dell’intera Regione. 

 Il Comune di Acquapendente si estende per un’area molto vasta, quasi 140 kmq ed è quello più a nord del Lazio . Costituisce con il suo territorio, il baricentro dell’area di confine delle tre Regioni: Lazio, Toscana e Umbria, quattro Provincie: GR-SI-TR-VT, dieci Comuni: Acquapendente, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Onano e Proceno nel Lazio, Allerona, Castel Viscardo e Castel Giorgio in Umbria, Sorano e San Casciano dei Bagni in Toscana. 

 Questa peculiarità territoriale unica in Italia lo contraddistingue come tipica area interregionale di margine e di emergenza, considerata la disastrata situazione viaria, per il territorio in parte fragile e montano , soggetto spesso a dissesti e d’inverno talvolta isolato per neve. Il punto stradale più distante con la città capoluogo di provincia è situato sulla Trevinanese nel punto di confine con il comune di San Casciano dei Bagni, quello delle famose terme per intenderci, che segna anche il confine con la regione Toscana e dista 75 km con l’ospedale di VT. 

Situato sulla Cassia e la Francigena poi : l’antica via percorsa nei secoli da viandanti di ogni genere: imperatori,arcivescovi, papi, scrittori, mercanti, pellegrini che hanno lasciato nella nostra città tracce indelebili dei loro passaggi, tra queste: l’ospedale. Nato probabilmente come Ospedale del Paglia, era luogo di riposo per lo stremo delle fatiche del difficoltoso percorso e di medicazione delle ferite, fino alla cura di vere e proprie infezioni. 

 E’ nel nostro Ospedale che è passato come pellegrino Rocco di Montpellier e proprio qui, iniziò a guarire dal flagello della peste, tanto da diventare nel tempo il santo più invocato nelle malattie infettive gravissime, oltre ad un moderno esempio di carità cristiana. In tempi più ravvicinati , quando gli ospedali hanno cominciato ad avere connotati più simili a quelli dei tempi a venire, è stato preso sotto la dipendenza del Santa Maria della Scala di Siena ,il cui stemma è ben visibile a tutt’oggi sopra l’antico portale . Successivamente è stato per tantissimi anni un fiore all’occhiello della sanità non soltanto locale, venivano ad operarsi e a curarsi nel nostro ospedale da Viterbo, dall’Umbria ,dalla Toscana e persino da Roma .

Ora le cose sono drammaticamente cambiate in peggio. Sono senz’altro cambiati i tempi, le esigenze, la complessità della vita, delle malattie e delle cure e i problemi finanziari, ma soprattutto è cambiato il modo della politica di affrontare il problema della sanità come grande problema sociale. 

 Il malcostume dei partiti , è entrato in maniera deleteria nella gestione della sanità,con nomine per niente affatto trasparenti dove il merito non conta, con appalti truccati ,con ospedali diventati cantieri permanenti, ma soprattutto calpestando il diritto irrinunciabile delle persone alla vita e alla salute, tanto che non so se esistano regioni che non sono state mai annoverate per casi di malaffare nella sanità,anche laddove i servizi funzionano meglio. 

 E Non è forse questo il motivo per cui le regioni battono sempre cassa per la sanità ,senza essere capaci di assicurare servizi efficienti per i cittadini ,nonostante le ingenti spese ? Il nostro Ospedale è stato spogliato man mano delle sue funzioni vere e proprie, un pezzo alla volta: la classica politica del carciofo, per ridurlo a quello che è diventato nella realtà, che tutti noi abitanti della zona possiamo verificare nostro malgrado. 

Comunque sono ancora molti gli utenti che usufruiscono dei nostri servizi, la radiologia e il laboratorio analisi, che lavora tutti i giorni feriali senza lista d’attesa , nonostante l’alto ticket sulle ricette, vi si recano molti utenti dell’Umbria e della Toscana per la tempestività delle risposte , oltre che per l’unità di medicina , i day surgery e gli ambulatori . Con il decreto 80 della Polverini, siamo stati declassati a C.E.C.A.D , spogliati dell’unità di Chirurgia, il pronto soccorso a primo soccorso, senza un servizio anestesiologico e cardiologico h24 , un ginecologo con una seduta ambulatoriale a settimana ed un’unica ostetrica che viene sistematicamente minacciata di andare a ricoprire i turni a Tarquinia, perché nonostante siamo diventati un padiglione di VT, per l’ostetricia dipendiamo da Tarquinia. 

 Così ad Acquapendente, non solo la maternità non è riconosciuta come valore sociale, come si addice ad un paese civile, ma neanche come diritto ,diventando sempre più un lusso per le donne e le famiglie,considerato quanto possa costare economicamente scegliere di diventare madre. 

 In questo quadro disastrato nel novembre 2012 è diventato legge ,come Lei ben sa, il decreto Balduzzi : il ministro della salute di allora, esperto in materia per essere stato per anni a capo dell’Agenas, che ridisegnava la rete ospedaliera sanitaria nazionale con criteri oggettivi, salvaguardando le zone marginali, disagiate per la rete viaria e per i tempi di percorrenza: territori che hanno le nostre peculiari caratteristiche. 

Questo è il quadro legislativo entro il quale credo sia necessario operare e la regione Lazio non può in alcun modo imporci una soluzione diversa; sarebbe paradossale essere presi in considerazione da un ministro della Repubblica e dimenticati dall’istituto regionale ,oltre che illegale . 

 Sono perfettamente consapevole che Lei debba sistemare il bilancio regionale, come è giusto che sia, ma proprio per questo è necessario che sappia individuare bene dove sono annidati gli sprechi; li persegua sino in fondo senza indugi, ma è certo che non può presentare il conto a noi che l’abbiamo già pagato in termini pesantissimi di vite umane, d’invalidità devastanti, di sacrifici economici e sociali troppo spesso insostenibili per andare ad assistere altrove i nostri familiari. 

 A noi serve l’ospedale quello vero con l’H e non provate ad inventarvi altre fandonie . Sarebbe bene Presidente, come avevo avuto modo di scrivere alla sua Predecessora , che gli amministratori una volta insediati, prendessero la buona abitudine di farsi accompagnare per conoscere almeno da un punto di vista geografico, storico e sociale i territori , dove poi andranno a calare le scelte, sarebbe un prezioso segnale di disponibilità nei confronti dei cittadini e per ridare credibilità alla politica .

Acquapendente 12.10.2013

Anna Maria Meaccini già sindaco di Acquapendente

fonti

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